Lo sapevate che Lorenzo de’ Medici detto il Magnifico era privo di olfatto? Eppure era un grande esperto di cucina, un grande intenditore di vini e cibi.
Lorenzo adorava frequentare le osterie per incontrare le classi umili dei suoi fiorentini. Ed è proprio in queste osterie fiorentine che mangiava i suoi cibi preferiti: schiacciate, migliacci, castagnacci, aringhe, pancetta, salsicce e pecorini. Adorava anche cucinare e mangiare la selvaggina che arrivava dalle battute di caccia che lui stesso organizzava nelle sue Ville di Cafaggiolo e di Poggio a Caiano.
Nel suo palazzo “Medici”, situato in Via Larga, l’attuale Via Cavour, organizzava invece sontuosi banchetti.
Sulle tavole c’erano carni di vitello, maiale, selvaggina, cotte arrosto oppure lessate servite con verdure e innaffiate con ottimo Chianti.
Tantissimi i dolci dell’epoca, fra i quali la torta di riso e la torta alla crema di melone, cucinata con la polpa del frutto amalgamata con uova, formaggio fresco e stagionato, cannella, chiodi di garofano e zucchero.
Lorenzo era anche poeta e scrittore; in una delle sue poesie trascrisse anche la ricetta che lui stesso utilizzava per la preparazione dei cialdoni. Avete presente le famose Cialde di Montecatini? Ecco una cosa molto simile:
“Metti nel vaso acqua e farina, quando hai menato, poi vi si getta quel chè dolce e bianco zucchero. Fatto l’intriso, poi col dito assaggia, se ti par buono ponilo in ferri scaldati e al fuoco ponili. Quando ti par sia fatto abbastanza, apri le forme e cavane è cialdoni...e ‘n panno bianco li riponi”.
Prendete nota di questa meravigliosa ricetta scritta dal nostro Lorenzo. Perché non provare a cucinarla? Pensate che fortuna, noi potremo anche sentirne l’odore. Lorenzo invece sopperiva alla sua mancanza di olfatto con la finezza del gusto.
E come diceva il Magnifico, la felicità passa anche per la tavola e “chi vuol esser lieto sia, di doman non v’è certezza”.
Ho scelto per questo articolo le fotografie da me scattate al Cenacolo di Milano dove si trova “L’ultima cena” di Leonardo da Vinci, che era un grande amico personale di Lorenzo. Quest’ultimo apprezzava del grande Maestro l'arte e l’intelligenza, al punto da diventare un suo stretto confidente, passando molto tempo con lui a discutere di arte e filosofia.